I grassi che fanno bene alla salute
I grassi che fanno bene alla salute: in quali alimenti trovarli

I grassi che fanno bene alla salute: quali sono e in quali alimenti trovarli

3 minutes, 5 seconds Read

I grassi non sono tutti uguali e ce ne sono alcuni che fanno bene: quali sono, come riconoscerli e in quali alimenti trovarli ce lo spiega l’App Yuka

 

I grassi non sono tutti uguali e ce ne sono alcuni che fanno bene: quali sono come riconoscerli e in quali alimenti trovarli ce lo spiega Yuka, l’App per la spesa consapevole che aiuta il consumatore a scegliere i prodotti quando fa la spesa di cibo o di cosmetici, leggendo le informazioni contenute nell’etichetta.

“C’è molta confusione tra i «grassi alimentari» e i «grassi corporei» e si tende a credere che i primi siano all’origine dell’aumento di peso. I lipidi (o grassi alimentari), se sono di qualità, sono invece fondamentali per la nostra salute e per il buon funzionamento del nostro organismo. Ma non tutti i grassi sono uguali: bisogna saper scegliere quelli che ci fanno bene!”, spiega Julie di Yuka.

“Oggi non consumiamo troppi grassi, ma consumiamo grassi non buoni! Un apporto equilibrato svolge infatti un ruolo indispensabile per la salute e non causa alcun aumento di peso. Per tenere sotto controllo la bilancia, non eliminare i grassi dalla dieta. Cerca invece di limitare l’apporto, spesso eccessivo, di carboidrati”.

Grassi e salute: le regole

Ecco qualche regola da rispettare per riequilibrarne l’apporto:

  • Consuma ogni giorno 2 cucchiai di olio di colza o di noci di prima spremitura a freddo, per condire insalate o altri alimenti.
  • Consuma pesce grasso 1 o 2 volte la settimana, privilegiando pesci di piccola taglia (sardine, sgombri, acciughe), che contengono meno metalli pesanti rispetto a quelli di grossa taglia.
  • Consuma ogni giorno una manciata di noci e mandorle a colazione o come spuntino.
  • Riduci il consumo di carni grasse a 1 volta a settimana al massimo, limitando i prodotti derivanti da allevamenti intensivi.
  • Riduci il consumo di prodotti caseari grassi (formaggio, burro, panna, ecc.), e consumali preferibilmente a colazione o a pranzo.
  • Privilegia le cotture a bassa temperatura per evitare l’ossidazione di omega-3 e omega-6.
  • Evita i prodotti trasformati, soprattutto se contengono “grassi parzialmente idrogenati”.

Distinguere saturi e insaturi

Limita gli acidi grassi saturi, che si solidificano a temperatura ambiente e resistono bene al calore. Sono di origine animale (burro, panna, formaggi, carni grasse, ecc.) e di origine vegetale (olio di palma, olio di cocco). Questi sono spesso tra gli ingredienti di biscotti confezionati o snack salati, come le patatine in sacchetto.

“Per lungo tempo sono stati accusati di favorire il colesterolo “cattivo” e l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Tuttavia, sono indispensabili per il nostro organismo, in quanto apportano energia, vitamine e contribuiscono alla formazione delle membrane cellulari. Il loro consumo non è un problema di per sé, ma può contribuire ad aumentare il rischio cardiovascolare se associato ad altri fattori”.

Scegli bene gli acidi grassi insaturi, che si suddividono in 3 categorie: omega-3, omega-6 e omega-9. I primi e gli ultimi sono da preferire. Gli omega-3 sono presenti soprattutto nei pesci grassi (tonno, salmone, sgombro, sardine, ecc.), in alcuni oli (colza, lino, noce), nei semi (chia, lino, canapa) e in alcune verdure (crescione, valeriana, cavolo). Gli omega-9 sono abbondanti in olio di oliva, olio di nocciola, avocado, nocciole e mandorle.

Anche gli omega-6 sono grassi indispensabili, coinvolti in numerose funzioni, quali la riproduzione, le difese immunitarie e lo sviluppo cerebrale. Ma il consumo eccessivo di omega-6, come di altri grassi saturi, rispetto alle nostre esigenze, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Il nostro consumo di omega-6 è particolarmente sbilanciato rispetto al consumo di omega-3. L’eccesso di omega-6 nuoce al metabolismo degli omega-3. La concorrenza tra i due infatti impedisce agli omega-3 di svolgere il proprio ruolo correttamente. Questo squilibrio contribuisce allo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Tutti i dettagli sono descritti nel blog di Yuka.

Logo Notizie Eventi Italia guest post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *