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Uno scatto dal convegno organizzato dagli Amici della FARO

Amici della Faro, un convegno su volontari e cure palliative

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“Volontari: utili, necessari, indispensabili” è il titolo del convegno degli Amici della FARO svoltosi oggi a Torino per riflettere sull’evoluzione delle cure palliative

 

Si è tenuto oggi il convegno degli Amici della FARO al Centro Congressi Unione Industriali di Torino, organizzato dai volontari che sostengono fin dalla sua fondazione la FARO nel suo servizio di assistenza. Oltre 150 persone presenti alla giornata di studi sul tema “Volontari: utili, necessari, indispensabili. Evoluzione del ruolo nelle cure palliative”, patrocinata da Regione Piemonte, Città di Torino, Federazione Cure Palliative e con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Gli interventi hanno posto attenzione sulle esperienze più significative, con uno sguardo al futuro, grazie alla presenza di esponenti del campo scientifico e della ricerca, e delle numerose associazioni di volontariato nazionali presenti.

A portare i saluti della Regione Piemonte, l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano: «La Regione è molto impegnata a valorizzare il ruolo del volontario. Questo convegno è fondamentale per far conoscere le cure palliative, di cui ancora si parla troppo poco, come dimostra il numero di persone che ancora non riescono ad accedere a questo tipo di assistenza».

Michela Favaro, vicesindaca della Città di Torino, ha sottolineato come la FARO sia un punto di riferimento sul territorio: «la Fondazione riesce a coniugare l’aspetto scientifico con quello umano, restando accanto sia al paziente che alla sua famiglia, anche grazie alla presenza indispensabile dei volontari».

Il presidente degli Amici della FARO Gianni Cauda ha ringraziato tutte le associazioni presenti in sala, più di 20 provenienti da tutto il territorio nazionale. «All’inizio i volontari della FARO erano neanche una ventina. Oggi siamo orgogliosi di poter contare oltre 200 persone che ogni giorno donano il loro tempo ai pazienti e alle loro famiglie».

«La FARO può portare avanti il suo lavoro grazie ai volontari» ha ricordato il presidente della Fondazione FARO Giuseppe Cravetto.
«I volontari sono ciò che contraddistingue la FARO. L’anno scorso hanno dedicato più di 12mila ore di servizio alla nostra Fondazione, un impegno che dobbiamo valorizzare il più possibile» ha ribadito il direttore generale della FARO Luigi Stella.

Eugenia Malinverni ha portato il saluto della Federazione Cure Palliative: «La competenza relazionale dei volontari, che viene dalla loro esperienza di vita, deve essere valorizzata sempre di più in una logica che tenga conto della loro ricaduta sociale e culturale».

Presente in sala anche l’assessore al Welfare della Città di Torino Jacopo Rosatelli: «Lo sguardo di cui sono portatori i volontari è prezioso e deve essere preso ancora più in considerazione dal settore pubblico».

Al mattino sono intervenuti: Claudia Bert (Psicologa FARO); Luciano Dematteis (Presidente Vol.To); Luca Moroni (Direttore Hospice Abbiategrasso); Monica Seminara (Psicologa FARO); Simone Veronese (Responsabile Ricerca FARO). L’attrice Valentina Veratrini ha portato in scena una sua pièce teatrale realizzata appositamente per il convegno, dal titolo “Una volta mi chiamavo Margherita”.

La tavola rotonda del pomeriggio dedicata al tema “Ieri, oggi, domani” e moderata dal direttore sanitario della Fondazione FARO Alessandro Valle e la direttrice socio-sanitaria di Vidas Giada Lonati, ha visto la partecipazione di: Luigi Gariano, Anapaca (To); Silvana Zambrini, Antea (Roma); Andrea Bisacchi, Gigi Ghirotti (Ge); Monica Pontremoli, Vidas (Mi); Tiziano Lanciarini, Amici della Faro (To).

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